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Degustazioni - Cecina Fiere: Eventi da Non Perdere!

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Eventi Degustazioni: Strategie per Coinvolgere Buyer, Rivenditori e Ristoratori

Le degustazioni di formaggi per il mercato B2B rappresentano uno strumento straordinario per promuovere i prodotti, costruire relazioni e creare opportunità commerciali.
Per produttori, distributori e importatori, organizzare un evento di questo tipo consente di mettere in luce la qualità e il valore dei formaggi, presentandoli in modo strategico a un pubblico di buyer aziendali, tra cui ristoranti, rivenditori e grossisti.
Questo articolo esplora come pianificare e gestire una degustazione che non sia solo un'esperienza sensoriale, ma anche un'efficace leva per il successo commerciale.


Presentare i prodotti come opportunità di business
Quando si organizzano degustazioni, è fondamentale andare oltre l'aspetto sensoriale dei prodotti e trasformare ogni assaggio in un'opportunità per illustrare il potenziale commerciale che questi offrono. I clienti B2B non sono solo interessati alla qualità del prodotto, ma anche ai vantaggi economici e strategici che possono derivare dalle loro scelte. Di seguito, alcuni punti chiave da comunicare ai buyer per valorizzare i prodotti da commercializzare, in particolare le "Eccellenze" dell' "Enogastronomia Italiana".

- I Margini di Profitto
Il primo aspetto da evidenziare è il potenziale di margine di profitto. I formaggi, specialmente quelli posizionati nel segmento premium o quelli che rispondono a una domanda crescente di autenticità e qualità, possono garantire un alto valore aggiunto. È essenziale dimostrare come questi prodotti non solo soddisfano le aspettative di qualità, ma siano anche in grado di generare profitti significativi per chi li commercializza.
- La Capacità di Differenziarsi dai Concorrenti
In un mercato sempre più competitivo, la differenziazione è fondamentale. Sottolineare le unicità dei propri formaggi è un modo efficace per attrarre l’attenzione dei buyer. Parlare delle tecniche di lavorazione artigianale, della provenienza geografica e delle certificazioni (come DOP o biologico) conferisce all'offerta un carattere esclusivo, che può diventare un punto di forza nella promozione delle vendite.-
- La Flessibilità e l'Adattabilità
Un altro fattore cruciale è la flessibilità nell'offerta. Proporre confezioni e formati studiati per specifici segmenti di mercato, come le monodose per strutture alberghiere o formati più grandi per rivenditori e grossisti, risponde direttamente alle esigenze diverse dei clienti. Questa adattabilità non solo rende il prodotto più accessibile, ma dimostra anche un impegno nell'ascoltare il mercato e i suoi trend.
- L'Attrattiva per i Consumatori Finali
Infine, è importante condividere dati di mercato o tendenze sui consumatori per evidenziare il crescente interesse verso i prodotti di alta qualità. Il riconoscimento di tali tendenze permette ai buyer di vedere come i formaggi non solo possano essere ben valorizzati nei punti vendita, ma anche utilizzati nei menù dei ristoranti per attrarre clientela e ringiovanire l'offerta gastronomica. Comunicare in modo chiaro e concreto questi aspetti ai buyer non solo crea fiducia, ma rafforza anche l'interesse per collaborazioni commerciali a lungo termine. Conversione e relazione con i clienti B2B sono rinforzate da una narrazione che va oltre la semplice degustazione e investe nel potenziale economico e strategico dell’offerta. Creare un collegamento tra qualità e opportunità di business è la chiave per costruire relazioni fruttuose nel mondo del commercio alimentare.
- Identificare il target di clienti aziendali
Non tutte le degustazioni sono uguali: l'importanza di un approccio personalizzato
Quando si parla di degustazioni nel contesto B2B, è fondamentale comprendere che non tutte le esperienze sono create allo stesso modo. Ogni buyer ha esigenze e obiettivi differenti, il che rende cruciale per i fornitori di prodotti, come i formaggi, studiare attentamente il proprio pubblico di riferimento. Un ristoratore potrebbe essere attratto dall'eleganza e dalla complessità di un formaggio stagionato, ideale per arricchire un menù gourmet. Al contrario, un grossista sarà maggiormente interessato a fattori pratici come la facilità di distribuzione e la capacità di portare quel prodotto in diverse catene di distribuzione. Pertanto, comprendere le specifiche del pubblico è essenziale per creare un'esperienza di degustazione di successo.
- Il contesto dell'utilizzo
Un'altra variabile da considerare è il contesto in cui il prodotto verrà utilizzato. Per esempio, un hotel di lusso potrebbe cercare un formaggio che non solo soddisfi il palato, ma che si integri anche nelle esperienze raffinate offerte ai propri ospiti. D'altro canto, un buyer di supermercati potrebbe preferire prodotti che si rivolgano a un pubblico più ampio, possibilmente arricchiti da storie coinvolgenti che possano attrarre i consumatori. Adattare la degustazione in base a queste esigenze specifiche non solo cattura l'attenzione dei partecipanti, ma dimostra anche una comprensione profonda del mercato e delle sue dinamiche.
-La definizione del pubblico di riferimento
Il successo di una degustazione B2B passa attraverso la chiara definizione del pubblico target. Tra i segmenti principali troviamo:
  1. **Ristoranti e hotel**: Essi cercano formaggi di alta qualità da proporre nei loro menù, con una particolare attenzione alla presentazione, agli abbinamenti e alla versatilità culinaria.
  2. **Grossisti e rivenditori**: Questi attori sono focalizzati su opportunità commerciali, modalità per differenziarsi dalla concorrenza, e aspetti pratici come la facilità di distribuzione e l'aumento delle vendite.
  3. **Buyer internazionali**: Molto spesso, questi professionisti sono alla ricerca di prodotti autentici, in grado di attrarre i mercati in cui operano.
Comprendere le esigenze peculiari di ciascun segmento consente di personalizzare l'esperienza di degustazione, in modo che i partecipanti possano riconoscere immediatamente la rilevanza dei prodotti proposti
              
Pianificazione dell'evento: i dettagli fanno la differenza
La fase di pianificazione è cruciale per il successo di una degustazione B2B. Elementi chiave includono:
**Scelta della location**: L'evento può svolgersi in showroom aziendali, durante fiere di settore o direttamente nei locali dei clienti, come ristoranti o hotel di lusso. Gli eventi in presenza offrono maggiore controllo sugli aspetti organizzativi e permettono interazioni dirette con i partecipanti.
**Presentazione accattivante**: È essenziale preparare una presentazione che attragga l’attenzione dei buyer, mettendo in luce i punti di forza e le caratteristiche uniche dei prodotti.
**Dettagli tecnici**: Fornire informazioni chiare e precise sui formaggi, inclusi metodi di produzione, abbinamenti consigliati e suggerimenti per l'utilizzo.
Oltre agli eventi dal vivo, le degustazioni digitali stanno guadagnando popolarità. In questo caso, si possono spedire kit di degustazione e organizzare presentazioni online guidate da esperti. Questo approccio è utile per raggiungere buyer lontani e ottimizzare costi e risorse.
Indipendentemente dal formato scelto, è imperativo che durante l'evento nulla venga lasciato al caso. Un'adeguata presentazione dei prodotti e un'interazione mirata possono trasformare una semplice degustazione in un'opportunità di business concreta. Nei prossimi paragrafi, esploreremo come presentare i prodotti in modo coinvolgente per catturare l'interesse dei potenziali clienti e favorire relazioni commerciali proficue. Sono diversi gli elementi fondamentali per creare un'esperienza immersiva, dagli aspetti sensoriali, agli abbinamenti, passando per uno storytelling adatto al nostro target. Inoltre, fornire schede tecniche con informazioni essenziali, come shelf-life e modalità di conservazione, dimostra professionalità e attenzione ai dettagli.

Comunicare il valore con uno storytelling appropriato
Ogni formaggio ha una storia che merita di essere raccontata. Dai metodi di lavorazione artigianale al legame con il territorio, questi dettagli creano un'immagine autentica che rafforza il valore del prodotto agli occhi dei buyer. Inoltre, è importante comunicare l'impegno per la sostenibilità o il supporto a filiere locali, elementi che sono oggi ritenuti importanti sia per i clienti B2B che per i consumatori finali.L'uso di materiali visivi, come i video che mostrano il processo di produzione, aggiunge un ulteriore livello di coinvolgimento. Anche la presentazione stessa deve rispecchiare i valori del brand: ogni elemento, dalla scelta dei colori alle brochure, deve trasmettere coerenza e professionalità.A seconda di chi organizza l'evento - produttore, distributore o importatore - possiamo modulare la comunicazione per esaltare l'immagine dell'azienda agli occhi dei propri clienti B2B.
- Storytelling per il produttore
Quando l'organizzatore è il produttore, la storia del prodotto diventa il cuore della narrazione. Ad esempio, si può raccontare come il latte provenga da allevamenti locali e come ogni fase della produzione, dalla stagionatura al confezionamento, sia curata con meticolosa attenzione. Qualsiasi "punto di forza" del prodotto deve essere esaltato nel momento della degustazione, in modo da rendere l'esperienza coinvolgente e persuasiva dal punto di vista commerciale.
- Storytelling per il distributore
Per un distributore, lo storytelling deve concentrarsi sul valore commerciale del prodotto e sull'efficienza della rete distributiva. È importante dimostrare come il distributore sia un ponte tra il produttore e il cliente finale, garantendo qualità e affidabilità.
La narrazione può includere informazioni sulla capacità di soddisfare gli ordini in modo flessibile e personalizzato, sulla varietà dell'assortimento e sulla logistica efficiente. Inoltre, il distributore può enfatizzare il supporto fornito ai propri clienti, come il materiale promozionale per il retail, i suggerimenti per il food service e le offerte personalizzate.
- Storytelling per l'importatore
Nel caso che l'evento sia organizzato da un importatore, è importante adottare uno storytelling che metta in risalto l'autenticità del prodotto e la sua adattabilità al particolare mercato nazionale in cui si opera. È essenziale raccontare come il formaggio rappresenti un esempio di eccellenza (ad esempio, i formaggi italiani che, grazie alla loro varietà e pregio, hanno una forte reputazione sui mercati internazionali) e come sia stato selezionato per rispondere alle preferenze del mercato di destinazione.

Il momento della degustazione: coinvolgere i buyer
Durante la degustazione, è fondamentale creare un'atmosfera che favorisca l'interazione. Una guida esperta, come un mastro casaro o un sommelier, può spiegare le caratteristiche dei formaggi, suggerendo abbinamenti e condividendo curiosità che rendano l'esperienza unica.Oltre a ciò, momenti dedicati al networking permettono ai partecipanti di confrontarsi e scoprire nuove opportunità di collaborazione. Fornire schede per annotare impressioni e preferenze trasforma l'esperienza in uno strumento pratico per il buyer, che potrà facilmente riferirsi a queste informazioni al momento di un possibile ordine.

Come organizzare una degustazione di formaggi: aspetti pratici
La degustazione di formaggi è un'esperienza che va oltre il semplice assaggio: è un viaggio che coinvolge tutti i sensi e permette di scoprire consistenze, sapori e aromi unici. Organizzare una degustazione perfetta richiede attenzione a diversi aspetti, dalla presentazione visiva dei formaggi fino agli abbinamenti.

1. La selezione dei formaggi
Una degustazione bilanciata dovrebbe includere al massimo 5 o 6 formaggi, rappresentativi di diverse tipologie e stagionature. A seconda degli obiettivi commerciali e del target di clienti, possiamo decidere quali prodotti saranno i protagonisti dell'evento. È possibile, ad esempio, offrire una gamma di opzioni che includa formaggi freschi, semistagionati, stagionati ed erborinati, così da soddisfare esigenze differenti, oppure focalizzarsi su 2 o 3 varietà, in modo da rendere la degustazione più mirata e approfondita. Questa scelta permette di concentrare l'attenzione sulle peculiarità di ciascun formaggio, offrendo ai partecipanti un'esperienza dettagliata e coinvolgente. Ad esempio, se l'obiettivo è promuovere un nuovo formaggio stagionato, si può organizzare una degustazione verticale, presentando diverse stagionature dello stesso prodotto per evidenziare come il sapore e la consistenza evolvano nel tempo, adattandosi ad usi diversi. In alternativa, per clienti interessati a prodotti di nicchia o gourmet, si possono selezionare formaggi con caratteristiche uniche o produzioni limitate, sottolineando le loro peculiarità e la capacità di differenziarsi sul mercato. La chiave è adattare la selezione dei formaggi agli interessi specifici dei buyer presenti, massimizzando l'impatto commerciale dell'evento e offrendo un'esperienza che risponda alle loro esigenze professionali.

2. La temperatura di servizio
La temperatura è un elemento critico per esaltare le caratteristiche organolettiche dei formaggi. Servirli freddi da frigorifero rischia di attenuare aromi e sapori, mentre a temperatura ambiente, intorno ai 20°C, i formaggi possono esprimere tutto il loro potenziale. I formaggi freschi, come mozzarella, burrata e ricotta, possono essere serviti leggermente più freddi, intorno ai 15°C, ma anche questa scelta può essere influenzata dal particolare prodotto e dalla stagione (ad esempio per la mozzarella di bufala si consigliano 18-20°C in inverno e 15°C in estate). Per garantire che i formaggi siano serviti alla temperatura ideale durante una degustazione, è importante considerare due fattori: la temperatura iniziale del prodotto (se ad esempio è conservato in frigorifero), e la temperatura dell'ambiente in cui verranno degustati.
Per i formaggi stagionati e semistagionati, se conservati a una temperatura standard di frigorifero (4-8°C), è consigliabile lasciarli acclimatare a temperatura ambiente per 30-60 minuti, a seconda che l'ambiente sia più fresco o più caldo. In contesti più freddi potrebbe essere necessario un periodo più lungo, mentre in ambienti più caldi (22-24°C), basteranno 30-40 minuti. Per i formaggi freschi, che devono rimanere ad una temperatura più bassa rispetto agli stagionati, è sufficiente lasciarli fuori dal frigorifero per 15-30 minuti prima della degustazione.

3. Il taglio dei formaggi
Per una degustazione, ogni porzione di formaggio dovrebbe idealmente pesare circa 30 grammi, una quantità sufficiente per permettere di apprezzarne pienamente le caratteristiche senza eccedere. Il taglio, però, è un elemento altrettanto fondamentale: influisce sia sull'esperienza visiva, sia sulla percezione del gusto e sulla facilità con cui il formaggio può essere assaporato. I formaggi a pasta dura, come Parmigiano Reggiano o Grana Padano, si prestano ad essere tagliati a scaglie o cubetti. Questo tipo di taglio permette di enfatizzare la granulosità della pasta e la sua friabilità, oltre a facilitare il prelievo e l'assaggio. Nel caso di formaggi molto stagionati, come quelli con una crosta naturale, è consigliabile rimuovere la parte più esterna, che potrebbe risultare troppo dura o amara.
Per i formaggi a pasta molle, come Briè o Taleggio, è importante rispettare la loro struttura delicata. In questi casi, si possono porzionare in piccole fettine o, se particolarmente cremosi, servirli in vaschette individuali con un cucchiaio di legno o una spatolina. Questo approccio preserva la consistenza, oltre a rendere la degustazione più igienica e ordinata, specialmente in eventi con molti partecipanti. I formaggi semi-stagionati, come il Montasio o un pecorino giovane, si presentano al meglio in fette triangolari o rettangolari, tagliate uniformemente per garantire una presentazione ordinata e professionale. Questo tipo di taglio permette di apprezzare la pasta compatta e liscia e di osservare le caratteristiche del prodotto. Un taglio ben eseguito non si limita a facilitare l'assaggio, ma valorizza anche l'estetica del formaggio. Ogni pezzo dovrebbe essere disposto in modo armonioso su un tagliere, separando le varie tipologie per evitare contaminazioni di sapore o aroma. L'ordine contribuisce a creare un impatto visivo accattivante, che anticipa la qualità e la cura con cui i formaggi sono stati selezionati.

4. Gli abbinamenti
Gli abbinamenti e i prodotti di accompagnamento arricchiscono l'esperienza di degustazione, offrendo contrasti di sapori e consistenze. Ecco alcune opzioni:
_ Pane e crackers: scegli varietà dal sapore neutro per “pulire” il palato, ma sperimenta anche con pane alle noci, alle uvette o ai cereali per abbinamenti più audaci.
- Composte e confetture: marmellate di frutta e composte speziate esaltano la dolcezza dei formaggi freschi e semistagionati.

- Miele: il miele d'acacia è ideale per formaggi freschi e delicati, mentre il miele di castagno, più deciso, si abbina a stagionati e erborinati.
- Frutta fresca: a seconda del tipo di formaggio e dalla stagione, la frutta può arricchire con una varietà di profumi, gusti e colori.
- Salumi: l'abbinamento con prosciutto crudo o salumi tipici arricchisce il tagliere e crea un connubio classico e irresistibile.
- Vini: ad esempio i vini bianchi freschi si accompagnano spesso ai formaggi delicati, mentre i rossi corposi si sposano con stagionati ed erborinati.
- Birra e altre bevande: anche le birre artigianali possono rappresentare un'alternativa, oppure altre bevande non alcoliche per chi le preferisce.

Per distributori e grossisti, gli abbinamenti tra formaggi e altri prodotti introducono ulteriori opportunità commerciali, potendo proporre ai propri clienti delle altre specialità che completano l'offerta e arricchiscono l'esperienza del consumatore finale. Ad esempio, la combinazione di formaggi con composte artigianali, mieli pregiati o salumi di alta qualità aumenta il valore percepito dei prodotti, oltre a favorire vendite complementari. Un distributore potrebbe creare confezioni promozionali o kit tematici, come "Il tagliere perfetto", che includano una selezione di formaggi, abbinamenti suggeriti e magari una brochure informativa con ricette e consigli. Questo approccio non solo soddisfa le esigenze di clienti nel settore retail o food service, ma aiuta anche a differenziarsi sul mercato, proponendo un'esperienza completa e curata che va oltre il semplice prodotto.

5. L'Ordine di Degustazione
L'ordine in cui si assaggiano i formaggi consente di garantire un'esperienza equilibrata. Come criterio generale, è preferibile iniziare dai formaggi freschi e proseguire con quelli a media stagionatura, per concludere con i più intensi: stagionati, piccanti o erborinati. Questo ordine progressivo evita che i sapori più forti coprano quelli delicati.

6. Coinvolgere tutti i sensi
La degustazione di formaggi è un'esperienza che coinvolge tutti i sensi, e può essere guidata in modo discreto per aiutare i partecipanti a cogliere e apprezzare ogni aspetto sensoriale senza risultare invadenti.
Il primo passo è invitare i presenti a osservare il formaggio con attenzione: il colore e la consistenza visibile della pasta raccontano già molto della sua origine e lavorazione.
Passando all'olfatto, si può invitare i partecipanti a soffermarsi sugli aromi, spiegando come alcune note - come quelle di fieno, frutta secca o erbe - emergano naturalmente dal processo di stagionatura o dalla qualità delle materie prime. In questa fase, una breve descrizione delle caratteristiche attese per ciascun formaggio può aiutare a orientare l'attenzione senza pregiudicare l'esperienza individuale. Anche il tatto è importante. Incoraggia i partecipanti a valutare la consistenza al tatto e in bocca, che può essere liscia e cremosa o più compatta e granulosa. È qui che emerge l'identità del formaggio. Infine, il gusto: un partecipante attento vorrà assaporare il formaggio lentamente, lasciando che i sapori si sviluppino gradualmente. Puoi guidare la degustazione indicando i principali aspetti da notare - dolcezza, acidità, sapidità o eventuali note piccanti - ma lascia spazio all'interpretazione personale. Questo approccio rende la guida meno invasiva e più orientata all'esperienza individuale, aiutando comunque a esaltare le caratteristiche uniche di ogni formaggio.

7. La presentazione del tagliere
Un tagliere ben organizzato non è solo funzionale, ma anche visivamente accattivante. I formaggi dovrebbero essere disposti in ordine di degustazione, iniziando dai più freschi e delicati fino ai più intensi e stagionati. È consigliabile utilizzare ciotole separate per miele, composte e confetture, evitando così la commistione di sapori. Per la disposizione, lasciare spazio tra gli elementi sul tagliere previene la sovrapposizione degli aromi e facilita la presa dei singoli pezzi. L'uso di taglieri in legno o ardesia conferisce un'estetica professionale e valorizza la presentazione, tuttavia anche altri materiali pratici e sicuri per il contatto con gli alimenti, come ceramica smaltata o vetro temperato, possono essere validi. La ceramica offre superfici versatili e la possibilità di scegliere diversi stili, mentre il vetro garantisce igiene e si adatta a contesti più moderni. La scelta del materiale può essere guidata dallo stile dell'evento e dal target dei partecipanti, garantendo sempre che sia pratico, sicuro per il contatto con gli alimenti e coerente con l'immagine del brand o del prodotto presentato.
Dopo l'evento: trasformare l'interesse in risultati
Dato che ci troviamo in un contesto B2B, il lavoro non si conclude con la fine della degustazione. Anche se l'evento è andato bene e abbiamo raccolto feedback positivi, occorre essere proattivi anche nelle fasi successive. Il follow-up è infatti fondamentale per mantenere vivo l'interesse e consolidare le relazioni. Inviare un breve questionario di feedback aiuta a capire cosa ha funzionato e cosa può essere migliorato, mentre condividere foto e video dell'evento rafforza la percezione del brand. Dopo un evento di degustazione, per massimizzare i risultati commerciali, è bene offrire proposte personalizzate: se un cliente ha mostrato interesse per un particolare prodotto, inviare un'offerta dedicata può fare la differenza. Inoltre, può essere una buona idea quella di considerare l'organizzazione di degustazioni periodiche, magari tematiche o stagionali, in modo da mantenere alta l'attenzione sul brand e creare appuntamenti fissi con i propri buyer.

Gusto, persuasione e strategia.
La degustazione è da sempre uno degli strumenti più persuasivi, sia in ambito B2B che B2C, grazie alla capacità di coinvolgere i sensi e offrire un'esperienza unica e memorabile. Questo approccio consente di comunicare la qualità intrinseca dei prodotti, creando un legame emotivo con i partecipanti, in modo da stimolare l'interesse e la curiosità. In ambito B2B, tuttavia, l'efficacia di una degustazione va oltre l'aspetto sensoriale. È fondamentale presentare il formaggio non solo come un prodotto eccellente, ma come un'opportunità commerciale, capace di generare valore per i buyer. Nel settore retail, ciò si traduce in prodotti capaci di attrarre e fidelizzare i consumatori, grazie alla loro qualità, versatilità e caratteristiche uniche. Nella ristorazione, invece, i formaggi possono arricchire i menù e differenziare l'offerta, trasformandosi in strumenti strategici per soddisfare le aspettative di una clientela sempre più esigente. Sottolineare questi vantaggi, integrando l'aspetto qualitativo con quello commerciale, trasforma ogni degustazione in un potente alleato per incrementare le vendite e costruire relazioni di successo. Con un approccio ben pianificato, un semplice assaggio diventa il primo passo verso nuove opportunità di business.

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